Oggi anche a Firenze, come in oltre 20 cittร italiane, si รจ tenuta una manifestazione per denunciare il taglio del fondo da 25 milioni destinato alla cura dei disturbi alimentari, deciso dal Governo nell’ultima legge di bilancio, approvata a fine 2023. “Ci state tagliando il futuro“, il titolo della mobilitazione nazionale. I DCA – disturbi del comportamento alimentare – colpiscono oltre 4 milioni di italiani e causano circa quattro mila morti ogni anno. I dati raccontano di una crescita esponenziale che si รจ ulteriormente acuita per gli effetti del Covid e del disagio giovanile che ha generato. Sempre piรน persone, non solo ragazze femmine, ma anche maschi adolescenti e con un’etร media riferita al primo ricovero e alla diagnosi che si riduce sempre di piรน.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato il ripristino di dieci milioni di risorse, ma per chi manifesta sono briciole di fronte alla complessitร del problema. Per questa ragione centinaia di ragazze, ragazzi, genitori, famiglie, personale medico e associazioni si sono ritrovate in Piazza Ss. Annunziata nel capoluogo toscano per far sentire la propria voce contro questa decisione dell’esecutivo.
๐๏ธAbbiamo sentito alcuni di loro per una testimonianza, a cominciare dalla Dottoressa Lisa Guidi, psicoterapeuta e presidente Frida Onlus, una struttura privata che opera A Montecatini Terme, in provincia di Pistoia. E poi ancora tante ragazze, ospiti e pazienti in cura da Frida, che raccontano la propria esperienza e la necessitร di non voltare le spalle di fronte a questi disturbi: “Noi non siamo il nostro disturbo alimentare” – ci hanno raccontato con commozione. Allo stesso tempo, perรฒ, c’รจ bisogno di risorse per la prevenzione e il presidio sul territorio, col supporto alle famiglie che รจ un tema centrale. A tal proposito abbiamo parlato anche con alcuni genitori dell’associazione Conversando ODV di Firenze che ci hanno raccontato le difficoltร che incontrano e vivono le famiglie che si trovano alle prese con queste patologie in una persona cara. Le nostre interviste